Ricordiamo con dignità un uomo che tanto ha dato all’Associazione Nazionale Alpini
Per chi come me ha conosciuto bene e da vicino Cesare Lavizzari, è stato difficile non trasecolare dopo aver letto l’immagine che ne esce di lui dall’editoriale de “L’Alpino” di febbraio. Se Cesare ha fatto delle confidenze sofferte al direttore Fasani, queste dovevano rimanere fra le due persone e mai essere pubblicate. Non tanto per il pudore e il riguardo di quanto intimamente prova una persona, ma perché quello che appartiene alla sfera familiare deve essere rispettato e rimanere circoscritto alla stessa sfera.
Da quella pagina si percepisce una figura di Cesare come di una persona che non sarebbe stata adatta a governare. Invece un uomo può, come lo era Cesare, essere carismatico e allo stesso tempo avere le giuste idee per essere un ottimo capo in grado di ben governare.
Oggi, purtroppo, all’interno della nostra Associazione c’è chi vorrebbe governare pur non possedendo tali qualità e nemmeno alcun carisma. Certo, Cesare era profondamente sincero e non ne lasciava scappare una per il tanto amore che nutriva per la sua e nostra Associazione.
Prima che con gli altri, sui principi e sui valori era rigido con se stesso e le sue battaglie le ha sempre tutte fatte a viso aperto. Ha saputo anche perdere ma mai piegandosi all’ovvio o allo scadimento nel quieto vivere. E ogni volta sapeva ricominciare con più impegno, dedizione e ardore di prima.
Certo, come tutti noi era un comune mortale, ma Cesare è stato una persona che oggi merita ancor più rispetto, visto quanti falsi amici che lo hanno combattuto e osteggiato da vivo si sono subito messi a tesserne le lodi solo post mortem. Anche se sentendo tali voci verrebbe da pensare “Pietà l’è morta”, cerchiamo almeno per il futuro di essere meno ipocriti tra di noi: facciamolo per rispettare la nostra storia e per coloro che nella società civile credono negli Alpini e continuano a darci fiducia.
Cesare non ha mai tradito questi nostri principi; gliene saremo sempre grati e noi gli riconosciamo di essere stato un grande Alpino con un grande carisma.
Luigi Boffi
Pubblicato sul numero 1-2019 del nostro notiziario Veci e Bocia